Con l’insediamento, nel 2020, nella nostra nuova casa hanno trovato spazio sul balcone anche alcune varietà di Peperoncino. Prende vita così la Piccola Piantagione Piccante!

Il primo raccolto (2021) ci regala grandi soddisfazioni e ci permette di preparare sia alcune bottiglie di Olio piccante che un paio di barattolini di peperoncino in polvere.

Di seguito trovate alcune foto e informazioni sui peperoncini che, nel tempo, sono passati di qua.

Peperoncini

Carolina Reaper

Uno dei primi peperoncini che abbiamo inserito nella Piccola Piantagione Piccante é il Carolina Reaper.

“Il peperoncino Carolina reaper (Capsicum chinense) è attualmente considerato il più piccante al mondo raggiungendo una piccantezza estrema (fino a 2.200.000 unità scoville). Data l’elevata quantità di capsicina al suo interno potrebbe provocare delle scottature alla pelle. I peperoncini sono di colore rosso fuoco, presentano una codina all’estremità, raggiungendo una lunghezza massima di 5 cm.

Utilizzato per preparare salse piccanti e oli piccanti

Trinidad scorpion

“Il peperoncino Trinidad Moruga Scorpion è considerato uno dei peperoncini più piccanti del mondo. Originario della regione di Moruga situata nel sud dell’isola di Trinidad, è grande come una pallina da golf e deve il suo nome alla particolare forma che assume la sua base che ricorda la coda di uno scorpione. Con un grado di piccantezza compreso tra 1.200.000-2.000.231 SU (unità di Scoville, la scala che misura la piccantezza dei peperoncini) è circa 5 volte più piccante del famoso Habanero (325.000 SU) e 100 volte più piccante di un peperoncino calabrese (15.000 SU)

Ha un gusto particolare che lo rende molto apprezzato in cucina; i coraggiosi che l’hanno assaggiato in purezza descrivono un’iniziale piacevole gusto dolce e fruttato che lascia poco dopo spazio a un bruciore sempre più insopportabile. In commercio si può trovare fresco o secco, sott’olio o in polvere e può essere utilizzato, con parsimonia, in tutte le preparazioni che richiedono il peperoncino, da un semplice piatto di spaghetti con aglio e olio alle tipiche salse calabresi al peperoncino.”

Habanero Yellow

“Habanero Yellow fa parte di una coltivazione di peperoncino della specie Capsicum chinense, originaria degli Stati Uniti, esattamente dal Texas, è tra le più piccanti al mondo e può raggiungere picchi di 300.000 sulla scala Scoville.

Il gusto particolare di questa varietà di peperoncino, piccantezza elevata, bellezza della pianta non ci è voluto molto per esportarla in tutto il mondo dove oggi viene coltivata anche in piccoli vasi sui balconcini delle nostre abitazioni, grazie alla sua resistenza e facilità di coltivazione.”

Habanero Chocolate

Il peperoncino Habanero Chocolate viene dalla Giamaica e, come tutta le varietà di Habanero, è uno tra i peperoncini più piccanti.
 
L’habanero chocolate, noto anche come Black Congo, è uno dei miei preferiti: pur essendo carnoso, non è difficile essiccare il peperoncino al sole; inoltre, non so perché ma quelli che coltivo in Sardegna diventano persino più piccanti degli habanero Red Savina.
 
La pianta di Habanero Chocolate arriva ad un’altezza di oltre 70 cm da terra, con poche foglie ma molto grandi (nella foto sotto, considerate che il mio palmo è più o meno 25 cm).
 
La piccantezza è molto elevata (fino a 300.000 Unità Scoville) ma, soprattutto se lo si fa essiccare al sole, si sente chiaramente una nota aromatica di cioccolato fondente. Colore e profumo di cioccolato fondente, ecco da cosa prende il nome il peperoncino Habanero Chocolate.
 
Il suo utilizzo in cucina è frequente, ma lo consiglio solo a coloro che amano i peperoncini più piccanti.

Bhut Jolokia

Entra nella Piccola Piantagione Piccante nel 2022 anche Il Bhut Jolokia, noto anche come “Ghost Pepper” (peperoncino fantasma), è un peperoncino estremamente piccante originario dell’India nord-orientale e del Bangladesh.

La nostra pianta restituisce solo 3 peperoncini.

è riconoscibile per la sua forma conica, che può raggiungere i 7-9 cm di lunghezza, matura passando da un colore verde chiaro a un rosso intenso o arancione acceso. La sua piccantezza è leggendaria: supera il milione di unità sulla scala Scoville (SHU), caratteristica che gli è valsa il titolo di peperoncino più piccante del mondo nel Guinness dei Primati per diversi anni (dal 2007 al 2011).

Al di là dell’intensità quasi esplosiva, che tende a manifestarsi con un certo ritardo per poi persistere a lungo, il Bhut Jolokia possiede un sapore complesso, fruttato e leggermente affumicato. Viene utilizzato con estrema cautela in cucina per la preparazione di salse piccantissime, olii aromatizzati e per insaporire piatti di carne, specialmente nella cucina indiana e messicana. Data la sua potenza, è fondamentale maneggiarlo con cura e utilizzarlo in dosi minime.

Naga Morich

Il Naga Morich è un peperoncino estremamente piccante, originario del Bangladesh e delle regioni nord-orientali dell’India. Appartiene alla specie Capsicum chinense ed è stretto parente del Bhut Jolokia, con cui condivide una piccantezza “nucleare”.

I frutti del Naga Morich hanno una forma conica, talvolta leggermente più piccoli e con una superficie più rugosa rispetto al Bhut Jolokia, e maturano virando dal verde al rosso vivo, talvolta arancione o in altre varianti cromatiche come il “chocolate” o “salmon”. La sua piccantezza è formidabile, attestandosi tipicamente tra gli 800.000 e oltre 1.000.000 di unità Scoville (SHU), posizionandolo tra i peperoncini più piccanti al mondo. Spesso il nome “Naga” viene associato al termine “serpente”, per via del suo morso piccante.

Nonostante l’intensità, il Naga Morich è apprezzato per il suo profilo aromatico fruttato, con note che possono ricordare l’albicocca o la pera, e un retrogusto dolce e avvolgente che emerge dopo l’ondata di calore. Viene utilizzato in cucina con grandissima cautela per insaporire salse esotiche, piatti di carne complessi come arrosti e ragù, o per creare olii piccanti. Come per il Bhut Jolokia, è fondamentale maneggiarlo con attenzione e dosarlo con estrema parsimonia.

Calabrese

Nel 2020 la nostra vicina di casa ci regala un piantino di peperoncini Calabresi. La pianta ha prodotto una grande quantità di peperoncini (ottimi!).

Anche quest’anno torna presente in Piantagione!

Il “Diavolicchio Calabrese” è una varietà di peperoncino iconica e molto diffusa in Italia, strettamente legata alla tradizione culinaria della Calabria. Appartenente alla specie Capsicum annuum, è conosciuto anche come “calabrese a mazzetti” per la caratteristica disposizione dei frutti.

La pianta si presenta come un cespuglio compatto, estremamente produttivo e di facile coltivazione, adattandosi bene anche alla crescita in vaso. Produce una moltitudine di piccoli frutti, lunghi circa 2-5 cm, tipicamente a forma di cornetto e rivolti verso l’alto, che a maturazione completa assumono un colore rosso vivo e brillante.

La piccantezza del Diavolicchio è decisa e immediata. Sulla scala Scoville, il suo valore può variare considerevolmente a seconda delle coltivazioni (dai 30.000-50.000 SHU fino a punte di 100.000-150.000 SHU).

Al di là della piccantezza, possiede un sapore caratteristico e apprezzato. È estremamente versatile in cucina: si consuma fresco, essiccato, ed è un ingrediente fondamentale per insaporire salse (come la celebre arrabbiata), piatti di pasta, zuppe e conserve sott’olio, metodo per cui è particolarmente rinomato. Trova impiego anche nella preparazione di prodotti tipici calabresi come la ‘nduja, i salumi piccanti e l’olio santo.

Jalapeno

Fa il suo ingresso in Piantagione nel 2023 e torna anche quest’anno il Peperoncino Jalapeno.

Il Jalapeño è uno dei peperoncini più conosciuti e apprezzati al mondo, originario del Messico e in particolare dalla città di Xalapa (pronunciato “Halapa”), capitale dello stato di Veracruz, da cui prende il nome. Appartiene alla specie Capsicum annuum.

Questo peperoncino si presenta con una forma tipicamente conica o cilindrica, lungo dai 4 ai 10 cm, con una polpa carnosa e una buccia spessa. Viene comunemente raccolto e consumato quando è ancora verde, ma se lasciato maturare sulla pianta, assume un colore rosso acceso, diventando anche leggermente più dolce e piccante. Una caratteristica distintiva di alcuni frutti sono le striature sugherose (“corking”), piccole crepe sulla buccia che per molti intenditori sono segno di qualità.

La piccantezza del Jalapeño è considerata media, generalmente variando tra le 2.500 e le 8.000 unità sulla scala Scoville (SHU), sebbene alcune varietà o condizioni di crescita possano portare a valori leggermente superiori. Il suo sapore è caratteristico, fresco e leggermente erbaceo quando verde, più dolce da rosso.

Estremamente versatile in cucina, il Jalapeño è un ingrediente chiave nella gastronomia messicana e Tex-Mex. Si utilizza fresco in salse (come la pico de gallo), nachos, tacos e guacamole, oppure conservato sott’aceto. È famoso per essere farcito (i “Jalapeño poppers”) e, una volta essiccato e affumicato, prende il nome di “Chipotle”, acquisendo un distintivo sapore affumicato.

 

Scorpion Yellow

Lo “Scorpion Yellow” è un termine che generalmente si riferisce a varietà di peperoncino estremamente piccanti come il Trinidad Scorpion Moruga Yellow o il Trinidad Scorpion Butch T Yellow. Originari dell’isola di Trinidad e Tobago, questi peperoncini appartengono alla specie Capsicum chinense e sono tristemente famosi per la loro intensità “nucleare”.

I frutti dello Scorpion Yellow maturano assumendo un colore giallo brillante e intenso. La loro forma è spesso tondeggiante o campanulata, con una superficie tipicamente rugosa e, in molte varianti, una caratteristica punta o “coda” che ricorda quella di uno scorpione, da cui il nome. Le dimensioni si aggirano solitamente intorno ai 4-5 cm.

La piccantezza è estrema: lo Scorpion Yellow si colloca tra i peperoncini più piccanti al mondo, con valori che possono variare da circa 800.000 SHU fino a superare i 1.500.000 – 2.000.000 di unità Scoville (SHU). Varietà come il Trinidad Moruga Scorpion hanno detenuto il Guinness World Record per la piccantezza prima di essere superate.

Nonostante il calore quasi insopportabile, che tende a essere persistente, lo Scorpion Yellow offre un profilo aromatico sorprendentemente fruttato e complesso. Si possono percepire note di frutta gialla, ananas, agrumi e talvolta sentori floreali o di peperone giallo. Viene utilizzato con estrema cautela per creare salse piccantissime, polveri e oli aromatizzati, ed è consigliato solo per i palati più esperti e avvezzi alle piccantezze estreme. È imperativo maneggiarlo con guanti e grande attenzione.

Acrata

L’Acrata è un peperoncino affascinante e decorativo, originario del Venezuela. È conosciuto anche con diversi altri nomi, tra cui “Goat’s Weed” (Erba delle Capre) e, più scherzosamente, “Viagra Naturale” o “Viagra del Cile”, sebbene quest’ultimo appellativo sia più una trovata commerciale che un riferimento a specifiche proprietà afrodisiache oltre a quelle vasodilatatrici comuni a tutti i peperoncini. Il nome “Acrata”, che in spagnolo significa “anarchico”, pare derivi dalla peculiare colorazione dei frutti che richiama i colori della bandiera anarchica.

Appartenente alla specie Capsicum annuum, la pianta dell’Acrata è vigorosa e può crescere notevolmente in altezza, superando spesso il metro. I frutti sono di forma conica allungata, lunghi circa 4-7 cm, e si distinguono per una spettacolare transizione di colore durante la maturazione: inizialmente verdi, diventano di un nero lucido o viola scuro, per poi virare a un rosso fuoco intenso. Questa caratteristica rende la pianta particolarmente ornamentale, poiché può presentare contemporaneamente frutti di tutte e tre le colorazioni.

La piccantezza dell’Acrata è considerata media, generalmente compresa tra i 15.000 e i 30.000 SHU (Unità di Scoville), con alcune fonti che indicano punte fino a 45.000-50.000 SHU. Questo lo rende un peperoncino piccante ma generalmente accessibile a molti palati.

Oltre all’aspetto, l’Acrata è apprezzato per il suo buon sapore, tipico dei Capsicum annuum, con note leggermente speziate. È versatile in cucina: ottimo da consumare fresco, è particolarmente indicato per essere essiccato e ridotto in polvere. Viene suggerito anche per insaporire tartare di carne o per la preparazione di olii piccanti.

Habanero Orange

L’Habanero Orange è una celebre varietà di peperoncino appartenente alla specie Capsicum chinense, rinomata per il suo colore arancione brillante a maturazione e per il suo inconfondibile aroma. Originario della penisola dello Yucatán in Messico e ampiamente coltivato nei Caraibi, è considerato da molti una delle varietà “originali” di Habanero.

I frutti hanno la tipica forma a lanterna, lunghi circa 4-6 cm, e passano dal verde a un vivace colore arancione quando maturi. La pianta è generalmente vigorosa e molto produttiva, adattandosi bene sia alla coltivazione in piena terra che in vaso.

La piccantezza dell’Habanero Orange è elevata, situandosi comunemente tra i 150.000 e i 350.000 SHU (Unità di Scoville), il che lo classifica come un peperoncino decisamente piccante, seppur non estremo come alcune altre varietà. Ciò che lo rende particolarmente apprezzato, oltre al calore intenso, è il suo profilo aromatico distintamente fruttato, con note che ricordano la pesca, l’albicocca e gli agrumi, capaci di esaltare il sapore delle pietanze anziché coprirlo.

In cucina, l’Habanero Orange è molto versatile: è ideale per la preparazione di salse piccanti dal gusto fruttato, marinate, chutney e per insaporire piatti a base di pesce, carni bianche o pietanze esotiche. Data la sua intensità, è consigliabile utilizzarlo con cautela e maneggiarlo con guanti.

Habanero Red

L’Habanero Rosso è una delle varietà più celebri e riconoscibili di peperoncino, appartenente alla specie Capsicum chinense. Originario della penisola dello Yucatán in Messico e diffuso ampiamente nei Caraibi (il nome stesso significa “proveniente da L’Avana”), è apprezzato tanto per la sua intensa piccantezza quanto per il suo aroma inconfondibile.

I frutti dell’Habanero Red hanno una caratteristica forma a lanterna, spesso con delle leggere pieghe, e raggiungono una lunghezza che varia dai 2 ai 6-8 cm. Maturando, passano dal colore verde a un rosso brillante e acceso. La pianta è generalmente cespugliosa e produttiva.

La piccantezza dell’Habanero Red è notevole, posizionandosi tipicamente tra le 100.000 e le 350.000 unità sulla scala Scoville (SHU), sebbene esistano cultivar specifiche come l’Habanero Red Savina che possono raggiungere livelli di piccantezza ancora superiori (fino a oltre 500.000 SHU). Ciò che lo distingue, oltre al calore intenso e persistente, è il suo profilo aromatico fruttato e floreale, con note che possono ricordare l’albicocca, il mango o sentori agrumati.

In cucina, l’Habanero Red è molto versatile, pur richiedendo un uso cauto data la sua potenza. È un ingrediente chiave per salse piccanti (hot sauce), marinate, stufati e piatti della tradizione caraibica e messicana. Si abbina bene con frutta tropicale e può essere utilizzato, in dosi minime, per dare un tocco esotico e piccante a dolci al cioccolato o a salse a base di pomodoro. Si consiglia di maneggiarlo con guanti.

Jamaican Scotch Bonnet

Lo Jamaican Scotch Bonnet è un peperoncino iconico, originario della Giamaica e ampiamente diffuso in tutta l’area caraibica. Appartiene alla specie Capsicum chinense ed è stretto parente dell’Habanero, con cui condivide un livello di piccantezza simile, ma si distingue per un profilo aromatico peculiare.

Il nome “Scotch Bonnet” deriva dalla sua caratteristica forma, che ricorda un cappello scozzese (“Tam o’ Shanter”), ovvero un berretto un po’ schiacciato e più largo che alto. I frutti, che pendono dalla pianta, misurano solitamente 3-5 cm di diametro e maturano passando dal verde a vivaci tonalità di giallo, arancione o rosso, a seconda della specifica varietà.

La piccantezza dello Jamaican Scotch Bonnet è considerata elevata, variando generalmente tra i 100.000 e i 350.000 SHU (Unità di Scoville). Ciò che lo rende particolarmente ricercato, tuttavia, è il suo sapore distintamente fruttato e aromatico, spesso descritto con note di mela, ciliegia o albicocca, che lo differenzia da altri peperoncini piccanti e lo rende meno “brutale” di alcuni suoi cugini super-hot, pur mantenendo un calore intenso.

È un ingrediente fondamentale nella cucina caraibica, soprattutto in quella giamaicana, dove è insostituibile per la preparazione del famoso “Jerk chicken” (pollo alla giamaicana) e di molte altre salse, marinate e piatti tradizionali. La sua combinazione unica di piccantezza e sapore fruttato lo rende ideale anche per confetture piccanti e condimenti dal gusto esotico.

Seven Pots

Il “Seven Pot” (o “7 Pod”) è una famiglia di peperoncini originaria principalmente dell’isola di Trinidad e Tobago, nel cuore dei Caraibi. Appartengono alla specie Capsicum chinense e sono rinomati per la loro piccantezza estrema, che li colloca tra i più piccanti al mondo.

Il nome curioso, “Sette Pentole”, deriva dalla credenza popolare che un singolo frutto sia sufficientemente potente da insaporire e rendere piccanti ben sette pentole di stufato, o che la sua piccantezza equivalga a quella di sette altri peperoncini messi insieme.

I frutti dei Seven Pot si presentano in numerose varietà (strain), che differiscono per colore, forma e sfumature di sapore. Le colorazioni a maturazione includono il rosso, il giallo, il marrone cioccolato (come il famoso 7 Pot Douglah), il bianco, il rosa e altre ancora. La forma è spesso simile a quella degli Habanero o degli Scorpion, con una superficie rugosa e irregolare.

La caratteristica distintiva è l’incredibile livello di piccantezza, che generalmente si attesta tra gli 800.000 e ben oltre 1.500.000 di unità Scoville (SHU), con alcune varietà che possono avvicinarsi ai 2.000.000 SHU. Nonostante questo fuoco intenso e persistente, i peperoncini Seven Pot sono apprezzati anche per il loro profilo aromatico, tipicamente fruttato, con note che possono variare dallo speziato al dolce, a seconda della specifica varietà.

Data la loro potenza “nucleare”, i Seven Pot devono essere maneggiati con estrema cautela (è indispensabile l’uso di guanti) e utilizzati in quantità minime. Sono impiegati principalmente per la creazione di salse ultra-piccanti, olii aromatizzati e polveri, destinati agli amanti delle emozioni forti e dei sapori intensi.

Beni Highlands

Il peperoncino Beni Highlands è una varietà originaria degli altopiani della Bolivia, in particolare dalla regione del Beni. Appartiene prevalentemente alla specie Capsicum chinense.

Questa pianta è nota per essere mediamente vigorosa, spesso con un portamento ad alberello che può raggiungere i 55-80 cm di altezza, e si distingue per la sua elevata produttività e per l’aspetto decorativo, tanto da essere descritta come una pianta che “mette allegria solo a guardarla”. Le foglie sono di un verde intenso. I frutti sono penduli, di forma affusolata o conica allungata, lunghi circa 5 cm e larghi 2 cm, e a maturazione completa assumono un vivace colore giallo brillante.

La piccantezza del Beni Highlands è riportata con una certa variabilità: alcune fonti la indicano come media, attestandosi tra i 30.000 e i 50.000 SHU (Unità di Scoville), mentre altre la classificano come elevata, raggiungendo i 200.000-300.000 SHU.

Al di là della piccantezza, il Beni Highlands è particolarmente apprezzato per il suo profilo aromatico elegante, con spiccate note fruttate e floreali. Il sapore è descritto come dolce e floreale, e la consistenza del frutto è croccante e succosa. Per queste sue caratteristiche, è spesso consigliato per il consumo fresco, ad esempio semplicemente su pane tostato con un filo d’olio, ma si presta anche alla preparazione di salse e polveri.

Caffè arabica

La Coffea arabica, originaria degli altopiani etiopi, è la specie di caffè più coltivata e rinomata al mondo, apprezzata per i suoi chicchi aromatici che danno una bevanda di alta qualità.

È un elegante arbusto o piccolo albero sempreverde, con foglie lucide di colore verde scuro. In primavera o estate, produce grappoli di fiori bianchi a forma di stella, intensamente profumati, che ricordano il gelsomino. A questi seguono i frutti, noti come “ciliegie”, che maturando passano dal verde al rosso vivo (o giallo/viola in alcune varietà) e contengono al loro interno i preziosi chicchi di caffè.

Come pianta, specialmente se coltivata in vaso in climi non tropicali come il nostro, richiede luce brillante ma indiretta, temperature miti (teme il freddo) e una buona umidità. Oltre al suo valore produttivo nelle regioni d’origine, è una pianta ornamentale di grande fascino, capace di abbellire gli ambienti con il suo fogliame e le sue fioriture profumate.