Lavoro prevalentemente a casa, praticamente da sempre.
Pur avendo un Ufficio – che utilizzo principalmente per le riunioni e le docenze – e vari altri “Uffici temporanei” nelle sedi dei Clienti più affezionati, il luogo che preferisco per lavorare è il mio studio, a casa, sul soppalco.
In questi ultimi anni e specialmente dopo il 2020, con l’affermarsi del lavoro a distanza, quella dell’ “home office” è una tendenza piuttosto diffusa e – per quanto questa mia scelta sia principalmente dettata dalla pigrizia – sono più che convinto abbia innumerevoli vantaggi, a patto che si abbia una stanza adatta al compito.
Lavorare da casa infatti non è tutto “rose e fiori”… soprattutto se ci si trova sul tavolo della cucina con gli schiamazzi intorno e la lavastoviglie da scaricare. Il web è pieno di articoli e consigli su come costruire l’angolo perfetto per l’Home Working, su quante mensole e quali accessori servano… personalmente non amo dare consigli, so che – esperienza personale – ho sempre fatto fatica a trovare il giusto equilibrio.
Probabilmente sono “difficile”… ho bisogno di un luogo che non sia angusto, assolutamente non “di passaggio” e che abbia spazio sufficiente per tutte le mie cianfrusaglie.
Con una scrivania per il Computer, lo spazio per gli altri PC, un tavolo da mettere in disordine dove poter disegnare, studiare, smontare cose… preferibilmente un divano o una poltrona per potermi “spostare dal PC”, eccetera.
Un luogo dove avere tutto a portata di mano.
Nella casa nuova c’è un posticino paradisiaco. Sembra essere stato concepito per diventare il mio Posto: il Soppalco
(anzi, il “Soppalchino”).