Frecce Svedesi

Oggi, come un’illuminazione, mentre montavo un mobile ho capito una cosa: gli Svedesi (alcuni di loro) cercano di sconfiggerci portandoci alla blasfemia, alla collera, al litigio, al divorzio e – chissà – probabilmente ad una tragica morte. Vi spiego.Se chiedete a chiunque (anche ad un bambino, innocente) di disegnare una freccia, cosa vi aspettate di vedere? Una riga con due bei baffi… Grande, piccola, grossa, marcata, boh… Ma siamo certi farà qualcosa che è un “Segno atto ad indicare una direzione a discapito dell’altra”. Se invece lo chiedete ad uno “svedese cattivo che fa il progettista all’ikea” lui farà una riga grossa con due microscopiche alette appena percepibili da un lato e una punta molto marcata (ma senza impercettibili alette) dall’altra… Ora immaginiamo un personaggio (è un personaggio di fantasia!) alto sui 184 cm, con una corporatura piuttosto robusta e un filo di pancetta. Un quintale malcontato di scarsa pazienza e disabilità manuale in salsa di fastidio.Immaginatelo incastrato tra il letto che “non va più in là” e la maledetta cassettiera svedese… Immaginate abbia montato ante, cassetti, schienali, maniglie.E che abbia finalmente capito il principio per cui questa “cosa” – che sembra una vite ma è un gancio travestito e subdolo – quando giri aggancia l’ignara vite dall’altra parte (…che da lì non potrà mai mai mai più uscirne viva, tipo Equitalia). E ora…Ora Lui deve “girare nel senso della freccia”.La freccia del cattivo svedese, ovviamente. Steso… In una striscia di pavimento di 30 centimetri… un pò corpulento…stanco… quasi totalmente cieco…affamato… senza birra… E fine. Non c’é la battuta finale che fa ridere. Non fa proprio ridere un bel niente. È una pessima giornata per quel personaggio di fantasia.

#ikea

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